Korngold Violin Concerto, TEATRO ALLA SCALA, MILAN

Calorose accoglienze per il concerto diretto al Teatro alla Scala da Lorenzo Viotti, impegnato in un programma che spaziava dal classicismo viennese alla musica del ‘900. Nel Concerto op. 35 per violino e orchestra di Korngold si è fatto acclamare il violinista Marc Bouchkov.

Dopo l’intervallo si apprezza una perla rara, il Concerto in re magg. op. 35 per violino e orchestra di Erich Wolfgang Korngold del 1947 […] Nella serata scaligera si distingue, come solista, il trentenne violinista belga di origini russo-ucraine Marc Bouchkov. Portamento austero, ottenendo dal suo violino Carlo e Michelangelo Bergonzi un suono plastico e morbido, ampio e avvolgente, Bouchkov emerge per doti quali la tecnica solidissima, l’espressività cocente, la precisione, la buona musicalità e l’indiscutibile virtuosismo. Tale interpretazione ben si amalgama con la direzione sensuale, suggestiva e lussureggiante di Viotti, improntata a sonorità smaglianti e rigogliose stemperate, all’occorrenza, in dolci e sinuose pennellate. Accolto da festanti e scroscianti applausi, Bouchkov si cimenta con sferzante incisività in un bis, la Danse rustique dalla Sonata n° 5 in Sol maggiore di Eugène Ysaÿe, un concentrato di virtuosismi puntuti e penetranti.

Stefano Balbiani, March 11, 2023, Connessi all’opera

English:

After the intermission, we appreciated a rare pearl, the Concerto in D major. op. 35 for violin and orchestra by Erich Wolfgang Korngold from 1947 […] The thirty-one-year-old Belgian violinist of Russian-Ukrainian origins, Marc Bouchkov, stands out as a soloist. Austere bearing, obtaining from his violin Carlo and Michelangelo Bergonzi a plastic and soft, broad and enveloping sound, Bouchkov stands out for qualities such as very solid technique, burning expressiveness, precision, good musicality and unquestionable virtuosity. This interpretation blends well with the sensual, suggestive, and luxuriant direction of Viotti, marked by dazzling and luxuriant sonorities diluted, if necessary, in sweet and sinuous brushstrokes. Greeted by rejoicing and thunderous applause, Bouchkov engages with lashing incisiveness in an encore, the Danse rustique from Sonata No. 5 in G major by Eugène Ysaÿe, a concentration of pointed and penetrating virtuosity.

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